Il Covid ha frenato il Noleggio e dimezzato il Car sharing

Il Covid ha frenato il Noleggio e dimezzato il Car sharing
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Makkine

Non si ferma però l’evoluzione della mobilità alternativa

La pandemia che faticosamente cerchiamo di lasciarci alle spalle ha causato danni materiali all’economia italiana pari a quelli della seconda guerra mondiale.

Le filiere del turismo e dell’automotive sono stati tra i comparti economici più colpiti. La diffusione del Covid, in particolare, ha momentaneamente rallentato l’avanzata della mobilità a noleggio e in sharing nel nostro Paese.

E’ questo lo scenario che emerge dalla presentazione della 20esima edizione del Rapporto ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. Rapporto Aniasa 2021: download disponibile a questo LINK

IL NOLEGGIO VEICOLI NEL 2020
Dopo sette anni di continui record nelle immatricolazioni e nel fatturato, arrivando a rappresentare il 25% del mercato, il 2020 ha segnato una brusca frenata.

Si è passati dalle 525.000 immatricolazioni del 2019 (auto e veicoli commerciali) alle 350.000 dell’anno scorso, un calo verticale del 33%.

IL NOLEGGIO A BREVE TERMINE
Il breve termine nel 2020 è stato fortemente penalizzato dalla sostanziale scomparsa dell’attività di viaggio e in particolare del turismo internazionale; quello nazionale non è stato in grado di compensare le pesantissime perdite.

Il calo del fatturato del 52% e il numero di noleggi diminuiti del 60% rispetto al 2019 sono lo specchio della crisi aeroportuale che ha visto nel 2020 una riduzione dei traffici del 72%.

Presentazione della 20a edizione del Rapporto ANIASA sul noleggio veicoli.

IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
Forte della stabilità del proprio business basato prevalentemente su contratti pluriennali, il NLT non ha subìto nell’immediato significativi contraccolpi sul versante dei ricavi.

Si registrano piuttosto significative ripercussioni nel ciclo economico, con l’aumento delle sofferenze sul lato credito e con una impennata dei rientri anticipati.

Gli operatori hanno registrato nel complesso una generale tendenza alle proroghe dei contratti in essere che ha causato una riduzione di immatricolazioni del 25% e ha conseguentemente rallentato la velocità di rinnovo della flotta rispetto agli anni passati.

IL CAR SHARING
Il modello di business dell’auto condivisa è stato messo a dura prova dalla pandemia, a causa della forte riduzione della mobilità cittadina e del consistente ricorso al telelavoro anche nelle grandi città a partire dal marzo scorso.

I dati del comparto evidenziano un -53% in termini di noleggi (da 13 milioni a 6 milioni) e un -27% in termini di veicoli in flotta (da 8.000 a 5.800). 

Al di là degli aspetti economici, a causa del rallentamento del car sharing, il sistema mobilità del Paese si è privato dei benefici immediati che porta con sé questo settore strategico, come il decongestionamento dei centri urbani e minori emissioni inquinanti.

Secondo recenti studi, infatti, in un sistema articolato di car sharing, ogni auto in condivisione può arrivare a sostituire fino a 11 vetture di proprietà con immediate ricadute positive su emissioni dirette – con veicoli in sharing di ultima generazione, più sostenibili e sicuri – e sulla fluidità della mobilità, elemento chiave dell’efficienza dei consumi e della sostenibilità complessiva dei trasporti.


IL NOLEGGIO AI PRIVATI
Secondo il rapporto Aniasa, è invece in crescita il numero di privati che si sono affidati al noleggio a lungo termine: oltre 65.000 i contratti firmati al 2020, e le proiezioni vedono certo il superamento di quota 80mila a fine 2021.

Un mercato di clienti che accede quindi sempre più numeroso ai “servizi di mobilità”, superando il paradigma della proprietà del bene, circostanza confermata anche dalle sempre più numerose proposte delle case automobilistiche e del mondo dei concessionari.

I privati, si evince dal rapporto, scelgono soprattutto formule pay-per-use.

IL RUOLO DEL NOLEGGIO PER LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE
La crisi del noleggio ha determinato forti ripercussioni anche nello sviluppo della mobilità sostenibile, e rallentamenti nello svecchiamento del parco veicoli circolanti in Italia.

Infatti il parco veicoli esistenti in Italia - oltre 11,5 milioni di mezzi ante Euro 4, con più di 14 anni di età - è tra i più vecchi d’Europa e genera un forte impatto negativo, oltre che sull’ambiente, anche sulla sicurezza della circolazione sulle nostre strade.

Consideriamo innanzitutto che il settore del noleggio è il principale acquirente di vetture elettrificate in Italia, con quasi 2 auto su 5 vendute.
Sappiamo inoltre che al termine del ciclo di locazione (durata media tre anni) i veicoli vengono dismessi alimentando il mercato dell’usato con prodotto fresco; si va cioè a mettere un mezzo di trasporto più sicuro e meno inquinante, sottoposto costantemente a controlli e manutenzione, a disposizione della clientela meno abbiente, che non ha risorse sufficienti per acquistarne una nuova.
Il Covid, quindi, ha messo in crisi anche questo "superpotere green" del Noleggio.

 

AUTO CONNESSE
Gli Italiani scelgono sempre più autovetture connesse. Le flotte aziendali, in particolare, lo sono sempre più: se nel 2019 erano poco più di 700mila i veicoli con la bordo un dispositivo telematico, nel 2020 sono diventati 795.000 e le previsioni parlano di 900.000 veicoli connessi (ovvero il 90% del circolante a noleggio) entro il 2022. 

FLOTTE SEMPRE PIU' GREEN
Un altro trend ormai consolidato è quello del green: se le auto diesel a noleggio immatricolate nel 2020 sono calate del -36%, le ibride (38.000 in totale) sono cresciute del +113%, mentre le elettriche sono aumentate del +189%, con 10.800 unità.

 

Fonte: ANIASA | Area Stampa https://www.aniasa.it/aniasa/area-stampa/list/comunicati_stampa
Immagini: Foto di Ralf Kunze da Pixabay | https://pixabay.com/it/users/realworkhard-23566/ 

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