La diffusione - poco omogenea - dell’elettrico in Italia

La diffusione - poco omogenea - dell’elettrico in Italia
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Numeri europei solo nelle metropoli. Un green divide da evitare

Le auto elettriche oggi vengono acquistate quasi esclusivamente nelle metropoli del Centro-Nord e dalle flotte aziendali.

Considerando che solo il 12% della popolazione vive nelle grandi città, esiste un concreto rischio di “green divide” marcato tra le diverse zone del Paese.

Lo studio ANIASA
Ora che il mercato automotive ha riacceso i motori, dopo il lungo sonno imposto dalla pandemia, vari studi analizzano il livello di diffusione di vetture elettriche nel nostro Paese.

Esaminiamo le principali evidenze che emergono dalla ricerca “L’Italia riaccende i motori della mobilità - Nuove esigenze o abitudini consolidate?” condotta da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, e dalla società di consulenza strategica Bain & Company, 

Si tratta certamente di dati “contaminati” dagli effetti del Covid; restano però indicativi di una tendenza che, se confermata dai futuri comportamenti, rischia di creare anche nel settore Mobilità un profondo divario fra le aree del Paese, determinando anche inaccettabili ritardi nella marcia verso la sostenibilità ambientale del trasporto.

La marcia dell’elettrico
L’elettrificazione è il fenomeno determinante dell’ultimo periodo: innanzitutto l’offerta delle Case (anche per una questione normativa) è in crescita esponenziale; le campagne (di comunicazione e di incentivi) tese a rinnovare il parco auto circolante, poi, stanno cominciando a sortire effetti: nel 2020 le immatricolazioni di auto endotermiche (alimentazione diesel e benzina), che restano comunque la scelta preferita dal consumatore, sono scese dall’84% dell’anno precedente al 71%. 

I consumatori si sono orientati fortemente verso l’ibrido, che ha assorbito quasi tutto il calo crescendo dal 6% al 18% (principalmente da mild hybrid).

Le auto full electric nel 2020 si sono fermate al 2,3% di quota. Un dato positivo perchè in incremento rispetto all’anno precedente (la quota di mercato del 2019 era un modesto 0,6%), ma ancora basso, quantomeno rispetto agli altri Paesi europei. Per avere qualche punto di riferimento, in Francia e nel Regno Unito, la quota di mercato dell’elettrico è del 6-7%; in Norvegia addirittura del 54%.

Se poi andiamo ad analizzare il dettaglio del 2,3%, questo numero è costruito principalmente nelle grandi metropoli, come Roma, Milano e Torino, e in particolare tramite le flotte: in queste zone la percentuale di diffusione degli EV arriva al 5%, mentre se ci spostiamo nelle zone di provincia cala sotto il 2% e, per quanto riguarda i privati, raggiunge al massimo l’1,6%-1,7%“. E al Sud Italia, la quota scende appena all’1%.

Perchè l’elettrico fa fatica a decollare? 
I motivi delle difficoltà delle auto elettriche nell’affermarsi in alcune zone sono ben fotografati dallo studio: 

  • Costi (51% degli intervistati);
  • Scarsa capillarità delle infrastrutture di ricarica e incertezza sull’autonomia (29%);
  • Passione pura per le auto endotermiche (4%);
  • Dubbi sulla sicurezza (4%). 

La percentuale mancante ha già scelto l’auto elettrificata, elettrica o ibrida.

 

Fonte: ANIASA | Area Stampa - https://www.aniasa.it/aniasa/area-stampa/list/comunicati_stampa
Immagini: PIXABAY | andreas160578 - pixabay.com/it/users/andreas160578

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